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23/2/2004

LIPU E WWF SULLE DEMOLIZIONI A TORRE MILETO
‘Necessario ripristinare la legalità e restituire la natura rubata’
Finalmente sono iniziati gli abbattimenti degli edifici abusivi a Torre Mileto. LIPU e WWF accolgono con grande soddisfazione la notizia del completamento delle prime quattro demolizioni d'edifici costruiti abusivamente su terreno demaniale - cioè appartenente a tutti i cittadini e non a chi se ne è appropriato illecitamente - in un contesto di grande rilevanza ambientale come l'istmo della laguna di Lesina.
Le due associazioni ambientaliste esprimono il loro apprezzamento nei confronti dell'Amministrazione Comunale di Lesina che, con tenacia e determinazione, ha perseguito la strada del rispetto della legge e della tutela dell'ambiente, l'unica che può consentire ai cittadini garganici di conseguire un effettivo e duraturo sviluppo sociale ed economico.
Non a caso la laguna di Lesina e il suo istmo sono stati sin dall'inizio inseriti nel perimetro del Parco Nazionale del Gargano e successivamente designati dalla Comunità Europea come Sito d'Importanza Comunitaria (SIC) e Zona di Protezione Speciale (ZPS).
Questo grande valore, riconosciuto a livello internazionale, appare purtroppo diminuito dalla presenza dell'ecomostro di Torre Mileto, cresciuto a dismisura a partire dai primi anni '80 (circa il 90% degli abusi è successivo al 1980). È pertanto utile ricordare i numeri dello scempio.
Il numero d'abusi verbalizzati dal Comune di Lesina fino al 2002 ammonta a 1300, ma da una stima effettuata si pensa che siano almeno altrettanti gli abusi non verbalizzati, per una superficie totale occupata di circa 450 ettari, larga 500 metri e lunga 9 chilometri.
Le costruzioni abusive lungo l'istmo si sono fermate solo davanti ad un ostacolo naturale costituito dal canale Schiapparo, uno dei collegamenti della laguna con il mare, che non possiede un attraversamento carrabile.
Tutte la zona è priva delle opere d'urbanizzazione quali rete elettrica, rete fognaria, rete idrica d'adduzione, per non parlare di strade e parcheggi. L'elettricità per le singole utenze è fornita da generatori di corrente. Lo smaltimento delle acque reflue avviene tramite pozzi disperdenti e l'acqua per gli usi domestici viene presa da pozzi scavati appositamente, con gravi rischi per la salute pubblica.
Nel caso di Torre Mileto non si può neanche parlare d'abusivismo di necessità. Le abitazioni costruite sono tutte seconde case, per buona parte occupanti suoli demaniali. Le domande di condono presentate sono circa 670 di cui 600 relative al condono del 1985 e le restanti a quello del 1994. Fino ad oggi, però, non è stata rilasciata alcuna concessione in sanatoria.
E non potrebbe essere altrimenti, poiché vige il vincolo d'inedificabilità assoluta per la fascia litoranea marina a 300 metri dalla battigia e per quella lacustre a 200 metri sancito dalla legge urbanistica regionale 56/80 e confermato sia dal TAR Puglia che dal Consiglio di Stato: in base a questo vincolo tutta la fascia dell'istmo è inedificabile e incondonabile. In secondo luogo molti abusivi non possiedono nemmeno il titolo di proprietà dei suoli, trattandosi di proprietà demaniali.
Gli abbattimenti di questi giorni stanno quindi semplicemente restituendo giustizia ad un grande furto perpetrato a danno dei cittadini garganici onesti, anche se la refurtiva difficilmente potrà essere restituita a breve: una refurtiva costituita dagli alberi abbattuti, dalle dune spianate, dagli stagni prosciugati, dagli animali cacciati, in una parola dalla splendida natura che regnava in questi luoghi e dalla possibilità per i nostri figli di poterne fruire in futuro.
Per questo LIPU e WWF auspicano che il Comune di Lesina e la Prefettura di Foggia procedano rapidamente alla definizione dell'iter burocratico per continuare questa salutare opera di ripristino della legalità e di restituzione del maltolto.

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