Da sempre impegnati nel sociale e legati alla salvaguardia ed al rispetto del nostro territorio, sia dal punto di vista paesaggistico, che culturale, abbiamo conosciuto la presidente del Centro Martella prof.ssa Teresa Rauzino, alla presentazione di un libro. Seduti al tavolo dei relatori, abbiamo scoperto di parlare lo stesso linguaggio della memoria storica, del rispetto della microstoria, fonte inesauribile di avvenimenti e ricca di beni che alimentano la macrostoria.
La preoccupazione principale era identica: la consegna al futuro di tutti quei beni che hanno fatto la storia del nostro territorio e che rappresentano le nostre radici.
Poggio Imperiale, porta della Puglia e del Gargano, ha saputo recuperare le vie storiche nella toponomastica e la tela ad olio del Santo patrono nella Chiesa Parrocchiale, ha ricostruito il monumento ai Caduti.
Peschici, deve recuperare Kalena, monumentale e storica Abbazia.
Ad uno scambio di convenevoli iniziali, è seguita un'amicizia che ha unito ancor di più i già comuni interessi.
Da quella sera abbiamo sposato la causa di Kàlena, abbiamo raccolto centinaia di firme nel nostro piccolo paese ed abbiamo incuriosito a tal punto un gruppo di giovani che, hanno sentito l'esigenza di conoscere questa abbazia. Anche noi ci siamo fatti trascinare da questo desiderio e abbiamo partecipato al Convegno: 'Kalena, un'agonia di pietra', per saperne di più e abbiamo conosciuto Kàlena l'8 settembre, unico giorno dell'anno in cui l'Abbazia è aperta pubblico.
Era con noi Monsignor D'Ambrosio che ci ha confidato i suoi ricordi di bambino, quando raggiungeva l'Abbazia a piedi pregando e ci ha trasmesso emozioni che ci legavano a tempi lontani, quando anche noi bambini raggiungevamo il 27 luglio il Santuario di San Nazario, posto ai piedi del Gargano, vicino all'istmo che divide il Lago di Lesina dal mare.
La religiosità popolare va tramandata, perché i giovani hanno il desiderio di una fede semplice e genuina, come quella dei nostri padri e credono nella conservazione dei beni culturali.
Uniamoci nel salvare Kalena ed insieme a questa Abbazia, anche altri beni che sono la nostra storia, perché un popolo senza memoria storica è un albero che non ha radici che lo legano alla terra e che il vento trascinerà con sé.
Crediamo che anche la famiglia Martucci, proprietaria del complesso abbia lo stesso desiderio e non può penalizzare e perseguire coloro che chiedono la salvaguardia di un bene, che era ed è comune, vive nei ricordi di ciascun peschiciano e per questo si è trasformato in memoria corale.
Le Istituzione facciano la loro parte nel recupero dal degrado edilizio di un bene di inestimabile valore culturale, storico ed artistico, che per tanti anni è stato meta di fede e religiosità.
Ci auguriamo che l'Abbazia di Kalena ritorni nel suo antico splendore e che possiamo ritrovarci l'8 settembre ad onorare e pregare l'immagine della Madonna lignea.
Antonietta Zangardi, Direttrice della collana di Narrativa 'I Rapaci' delle 'Edizioni del Poggio'
Antonio Giacò, Presidente della Sezione AVIS di Poggio Imperiale