Questa testata aderisce all'anso  
 
Note Legali | Pubblicità | La Piazza | Bacheca | Info | Città
prima pagina
editoriali
attualità
costume e società
politica
economia
sport
cultura e spettacolo
tecnologia
eventi
dicono di noi on line
 
ambiente
casa
cinema
affari e finanza
dalla regione
diritto
gastronomia
salute e benessere
interviste del direttore
lettere alla redazione
territorio
viaggi
documenti
Diventa Capitano...
Scrivi su Capitanata.it
Lavora con noi
Pubblicità
ANSO
 
METEO
aggiungi a preferiti


24/5/2004

IL PAESAGGIO, UN BENE DI TUTTI
Risorsa primaria da salvaguardare
di Antonio Gelormini
Sulle orme dei grandi viaggiatori del tardo Rinascimento, si diffuse agli inizi del Settecento, tra le classi più agiate del Nord Europa, soprattutto inglesi, la consuetudine di organizzare un lungo itinerario attraverso la nostra Penisola.
Era un viaggio alla ricerca delle grandi opere artistiche, delle vestigia archeologiche, delle testimonianze della civiltà classica, del clima mediterraneo e dell'intero stile di vita dell'Italia dell'epoca.
Ogni uomo di cultura europeo che si rispettasse, in pratica, doveva aver compiuto almeno un soggiorno in Italia. Nonostante le strade dissestate e i pericoli del brigantaggio, questa esperienza culturale ed umana era ritenuta indispensabile all'educazione di un gentiluomo.
Questo viaggio, come è noto, è passato alla storia con il nome di Grand Tour, da cui più tardi nascerà il termine 'turismo'.
E tra le affascinanti scoperte di questi speciali viaggiatori, spesso animati da una passione estetica senza pari, vi era sovente la seduzione del paesaggio. Quella che in Sicilia, al tramonto, infiammava l'immaginazione poetica di molti artisti, o quella che di fronte ad un'aurora sul Gargano fece coniare a Goethe forse lo spot più bello per la promozione turistica del nostro Paese, quando disse di aver viaggiato nella 'Terra dove fioriscono i limoni'.
Ecco come ambiente, paesaggio e qualità della vita da sempre sono valori ricorrenti nell'espressione dei bisogni dell'individuo e delle comunità. Ma mentre l'ambiente e la qualità della vita riescono a rispondere a parametri oggettivi, il paesaggio sfugge a qualsiasi definizione 'laica'.
La qualità dell'ambiente si misura in livelli di inquinamento o di nocività per la salute umana. La qualità della vita si misura in termini di accesso al reddito, all'occupazione, alla formazione, alla sanità, oltre che in termini di fruizione di un ambiente più o meno salubre.
Ma come si misura la qualità del paesaggio? La sua definizione è tutta su una base di valori strettamente dipendenti dalla percezione di chi osserva. Avendo, quindi, un contenuto fortemente dinamico, il 'bene' paesaggio non potrà mai essere chiuso nella cornice statica di uno scatto fotografico.
Per il turismo il bene paesaggio è indubbiamente una risorsa primaria, salvaguardarlo diventa un'esigenza fondamentale dell'economia turistica, ma la domanda che deve porsi alla nostra attenzione oggi è: 'qual è il paesaggio che vogliamo difendere?' 'Quale identità vogliamo far prevalere?'
La sconsiderata proliferazione delle pale eoliche arricchisce o deturpa questo nostro paesaggio? Lo smembramento di un plurisecolare complesso monastico, come la distruzione di un castello normanno, arricchisce o impoverisce l'identità storica e culturale di una comunità?
Sono quesiti-indici per avvertirci che non è più sufficiente schierarsi a favore della salvaguardia del paesaggio, ma è necessario, affinché gli obiettivi di tutela vengano realmente raggiunti, definire 'il paesaggio che vogliamo'. Sapere quale identità intendiamo valorizzare: panoramica, eco-sistemica, architettonica, monumentale, storica, artigianale, industriale, agricola, etc.
Un punto su cui ogni cittadino dovrà rivendicare un ruolo di protagonista centrale, con un confronto indispensabile e continuo, attraverso un percorso di ascolto, che miri ad accrescere la consapevolezza dell'importanza delle scelte, favorire la partecipazione attiva della comunità, determinare una presenza costante, in grado di condizionare gli organismi di governo delle città.
Leopardi, che di paesaggi aveva 'un'infinita' conoscenza, prima del dolce naufragio disse: 'il progresso è ritrovare ciò che avevamo perduto'.
La nostra grande occasione sarà, dunque, la combinazione di tutela e conservazione del patrimonio artistico con lo sviluppo economico, inteso, più che mai, come un attento recupero delle proprie tradizioni.

  Segnala questa notizia a un amico
  Stampa questa notizia
altre notizie nella sezione Ambiente

Google
WEB WWW.CAPITANATA.IT
 
 
Torremaggiore Informa
Asernet informa
Puntoit informa
RAS informa
Salcuni informa
ANSO informa
Sista informa
 
Newsgroup
Eventi
Newsletter
Guestbook
Cartoline
Il Mercatino
Cerco Lavoro
Offro Lavoro
Subappenino
Gargano
Alto
Tavoliere
Basso Tavoliere
Capitanata TV
Rete Civica Provinciale


Asernet Solutions
Pubblicità su Capitanata.it Note Legali info@capitanata.it
Capitanata.it - giornale on line registrato presso il Tribunale di Foggia con il n. 9/2001 - Direttore responsabile Matteo Tricarico