Si è appena conclusa la registrazione delle segnalazioni inviate per il 2° censimento dei luoghi da non dimenticare, realizzato anche grazie alla collaborazione con Banca Intesa. Nata per sensibilizzare l’opinione pubblica e mantenere alta l’attenzione sulla tutela delle bellezze artistiche e ambientali dell’Italia, l’iniziativa del FAI ha suscitato anche nel 2004 un grande interesse sui 'beni da salvare dal degrado e dall’indifferenza'.
Un interesse testimoniato dalle oltre 92.000 segnalazioni, provenienti da ogni angolo d’Italia. Proprio l’entusiasmo con cui è stato accolto questo secondo censimento de I Luoghi del Cuore ha comportato un’operazione di spoglio delle schede molto più lunga rispetto alla prima edizione, motivo per il quale per ora i risultati pubblicati dal FAI sono relativi soltanto alle prime 50 posizioni. A breve sarà possibile scaricare dal sito web dell’associazione ambientalista gli elenchi di tutti i luoghi del cuore segnalati in Puglia e in tutta Italia.
'Siamo rimasti soddisfatti - dicono dal centro Martella -, nello scorrere il primo elenco del FAI, nell’apprendere che l'abbazia di Kàlena, in agro di Peschici, con 776 segnalazioni, è 27 posto nel top delle 50 emergenze architettoniche più segnalate d'Italia. E’ il primo luogo del cuore della provincia di Foggia, il terzo in Puglia (qui è preceduto dall’Istituto Vittorio Emanuele II di Giovinazzo (BA) e dalla Cappella di San Paolo di Galatina (LE) . Risulta quarto nelle regioni del Sud Italia'.
Marco Magnifico, Direttore Generale del FAI, ha scritto al Centro Studi Martella dicendo che il luogo del cuore segnalato, 'l’Abbazia di Santa Maria di Kàlena' fa parte dei beni del 2° Censimento FAI dei 'luoghi da non dimenticare'. 'Come promesso - continua Magnifico nella sua e-mail - ci faremo presto portavoce, presso il Sindaco e la Soprintendenza competente, della Sua segnalazione e di quelle di migliaia di Italiani che hanno aderito con entusiasmo a questa iniziativa. Inoltre, per questa edizione, abbiamo trovato in Banca Intesa un partner prezioso che ci aiuterà a intervenire, laddove possibile, su alcuni dei Luoghi più segnalati. I nostri primi passi saranno quindi scrivere ai quasi 6.000 sindaci e alle relative soprintendenze regionali dei luoghi finora segnalati affinché vengano tutelati e salvaguardati; catalogare e analizzare tutte le segnalazioni in modo da permettere a storici dell'arte o naturalisti di indicare eventuali vincoli o restauri da apportare; per ultimo, comunicare quanto andremo facendo'.
Si spera che l’iniziativa del FAI solleciti la Soprintendenza ai beni artistico-architettonici della Puglia, i vertici istituzionali del Comune di Peschici, del Parco del Gargano, della Comunità Montana del Gargano, della Provincia di Foggia, della Regione Puglia, e tutti coloro che in varie sedi convegnistiche si sono detti pronti a favorire il restauro della millenaria abbazia di Peschici, a fare la loro parte.
Kàlena va assolutamente salvata. Perché? E’ un monumento importante dal punto di vista architettonico, ha avuto un ruolo determinante nell’economia e nella cultura religiosa e laica garganica, inserita com’era in un circuito che, partendo da Tremiti, abbracciava territori che si estendevano dalla Capitanata al Molise. Ha avuto un ruolo fondamentale nella religiosità del territorio con la festa e fiera della Madonna delle Grazie. Il Parco che la circonda conserva ancora aspetti delle antiche bellezze paesaggistiche dei secoli scorsi.
Kàlena deve essere salvata e restituita alla sua dignità di centro di spiritualità e cultura in chiave moderna, dinamica, produttiva. Va acquistata, se possibile, e affidata alla tutela competente di un grande architetto (Renzo Piano è di casa sul Gargano) ed inserita nel circuito delle grandi abbazie e santuari garganici, aperti, visitabili, fruibili da parte dei residenti e soprattutto dei numerosi turisti che vengono sulla montagna sacra garganica non solo per il suo mare meraviglioso e le sue splendide coste, per i suoi miracolosi luoghi di preghiera, per la sua magia della sua Foresta, ma anche per conoscere la storia antichissima e complessa, quasi sconosciuta, di questo sperone affascinante che quotidianamente si rivela con testimonianze che vanno dalla preistoria ad oggi.
Kàlena è un tassello importante di questa storia, una pietra miliare.
Sapientemente ed intelligentemente recuperata, potrebbe essere usata per convegni di studio residenziali di alto profilo, durante tutto l’anno, nel pieno rispetto della sua tradizione di abbazia. Così potrebbe essere il volano di un’economia positiva costante. La sua posizione consentirebbe una rivalutazione e una tutela urbana, di riflesso, anche di Peschici, sacrificata sull’altare di un turismo distruttivo che già ha infierito sul magnifico profilo eternato dai dipinti di grandi pittori come Alfredo Bortoluzzi e Romano Conversano.
Per salvare Kàlena ci vuole volontà, coraggio, determinazione, e soprattutto intelligenza organizzativa. Kàlena merita tutto questo! Le pubbliche Amministrazioni, più le cordate dei privati, hanno il dovere morale e civile di intervenire a salvare questo bene di tutti.
Perché non si inseriscono, nei bilanci di previsione per il 2005 del Comune di Peschici e dei vari Enti sopraelencati, delle congrue somme per acquistare l’abbazia di Peschici?
Il suo recupero è di interesse pubblico non solo per la Capitanata, ma per tutta la Puglia.
Ci sono poi i progetti europei. Usiamoli!