Davanti al numeroso pubblico presente nell’aula magna dell’ITC Pascal, la prof.ssa Giorgina Specchia, docente di Ematologia presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Foggia, ha messo in rilievo la notevole portata che riveste, da molti anni a questa parte, il trapianto con cellule staminali separate da donatori sani compatibili, metodica utilizzata per la terapia soprattutto dei pazienti giovani affetti da emopatie maligne (leucemie, linfomi, ecc.).
L’autotrapianto con cellule staminali periferiche, ha spiegato, rappresenta oggi una delle procedure terapeutiche più utilizzate nei pazienti affetti da tali emopatie.
Vi sono, tuttavia, ha avvertito la docente, alcune difficoltà non ancora superate, tra cui il rischio di reinfondere cellule leucemiche; infatti, con tecniche di biologia molecolare è stato possibile dimostrare che, almeno in una certa percentuale dei casi, la recidiva è dovuta alla riespansione di cellule leucemiche presenti nell’espianto reinfuso.
Tuttavia, ha spiegato ancora la studiosa, sofisticate tecnologie consentono attualmente di quantificare la malattia neoplastica residua, oltre che purificare con farmaci o anticorpi monoclonali le cellule staminali recuperate in tali pazienti.
Inoltre, ha aggiunto, la ricerca scientifica sulla caratterizzazione 'biologica' delle cellule staminali effettuata negli anni scorsi ha portato recentemente all’identificazione di un particolare gruppo di cellule denominate 'multipotenti', capaci, cioè, di rigenerare tessuti diversi da quello emopoietico.
E’ stato dimostrato, in particolare, che cellule multipotenti purificate con diverse tecniche sono capaci se iniettate, ad esempio, nel miocardio ischemico o nel tessuto osseo danneggiato di dare origine, rispettivamente, a miocardiociti ed a osteoblasti.
La ricercatrice ha concluso con una nota di ottimismo: la ricerca in questo settore contribuirà, nel prossimo futuro, ad utilizzare queste cellule multipotenti in numerose patologie d’organo, sia acquisite che congenite.
Gli effetti biologici ed i metodi di controllo della radioattività sono stati illustrati dal secondo oratore della giornata, il dott. Domenico Palermo, responsabile del Dipartimento di Chimica presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Puglia e Basilicata di Foggia.
Dopo una breve introduzione con cenni storici sul fenomeno della radioattività, il ricercatore ha illustrato gli effetti biologici delle radiazioni ionizzanti ed i metodi di rilevamento della radioattività, compito istituzionale affidato al Centro di referenza Nazionale per la Radioattività operante presso l’Istituto Zooprofilattico foggiano.
Giornata conclusiva, oggi, della Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica.
Il prof. Augusto Garuccio, del Dipartimento Interateneo di Fisica dell’Università di Bari, riassumerà i termini del dibattito sulla meccanica quantistica, alla luce degli studi di Albert Einstein e Niels Bohr.
La questione della sicurezza del trasporto aerospaziale sarà, invece, al centro della relazione del dott. Pasquale Schiano, responsabile dei servizi e dei laboratori informatici presso il Centro Italiano Ricerche Aerospaziali.