Due argomenti di grande fascino scientifico-tecnologico e di attualità al centro della giornata conclusiva della XV Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica, promossa ed organizzata dall’Area Cultura del Comune di Foggia.
- Albert Einstein, Niels Bohr ed il dibattito sulla Meccanica Quantistica.
- La rivoluzionaria svolta nella Fisica moderna ed il punto sulla questione della sicurezza nel trasporto aerospaziale.
Un’iniziativa fortemente voluta dall’Assessore alla Cultura, Potito Salatto, e destinata, in particolare ai giovani ai quali sono affidate le speranze di un proficuo arricchimento della cultura scientifica di base del nostro Paese.
Gli studenti foggiani hanno risposto in gran numero, partecipando alle conferenze con grande attenzione e mostrando un interesse che fa ben sperare per il futuro.
Einstein e Bohr sono i più importanti fisici del XX secolo, considerati, a ragione, i 'padri', rispettivamente, della teoria della relatività e della meccanica quantistica.
Il prof. Augusto Garuccio, del Dipartimento Interateneo di Fisica dell’Università di Bari, ha ripercorso brevemente gli studi e le esperienze che hanno condotto alla formulazione di quest’ultima teoria, sulla cui interpretazione, però, i due grandi scienziati mantennero, per tutta la vita, posizioni opposte.
Un chiaro esempio di questo contrasto è fornito, ha spiegato lo studioso, dal cosiddetto 'paradosso di EPR', formulato nel 1935.
Questo paradosso è stato per 70 anni uno dei principali temi del dibattito intorno ai fondamenti della meccanica quantistica.
Oltre a stimolare profonde riflessioni filosofico-scientifiche, ha sollecitato anche, a partire dagli anni ’70, la realizzazione di sempre più sofisticati esperimenti per la verifica della struttura non locale della teoria dei quanti.
Negli anni scorsi, grazie allo sviluppo di nuove tecniche, ha ricordato Garuccio, l’attenzione degli studiosi si è spostata sulle possibili applicazioni tecnologiche, come il teletrasporto, la criptografia quantistica, ecc.
La spettacolare evoluzione dell’Aeronautica prima e della Tecnologia Spaziale dopo, sono stati il punto di partenza della relazione svolta dal dottor Pasquale Schiano, responsabile dei servizi e dei laboratori informatici del Centro Italiano Ricerche Aerospaziali.
Uno degli aspetti centrali per l’affermazione e la rapida diffusione di tutte queste tecnologie è la sicurezza.
Il drammatico impatto sulla pubblica opinione della distruzione delle Torri Gemelle di New York dell’11 settembre 2001 e dell’incidente dello Shuttle Columbia del febbraio 2003, hanno confermato che la sicurezza è un aspetto fondamentale dell’ingegneria moderna, a tal punto da essere presa in considerazione fin dalle fasi iniziali della progettazione.
Ma che cos’è esattamente la sicurezza? La Tecnologia della Sicurezza in campo aerospaziale, ha spiegato l’oratore, comprende l’insieme delle conoscenze e delle attività utili a prevenire incidenti gravi nel trasporto aereo e spaziale (sicurezza attiva), oppure finalizzate a limitare i danni sui passeggeri e sull’equipaggio in caso di gravi incidenti (sicurezza passiva).
Il Centro Italiano di Ricerca Aerospaziale è oggi in grado, ha affermato Schiano, di dare un contributo notevole alla Tecnologia della Sicurezza in questo settore
Nel Centro di Capua risiedono tre grandi impianti di prova, tra i più avanzati nel mondo, che pongono le problematiche della sicurezza del trasporto aerospaziale al centro della loro attività di ricerca.