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26/7/2005

SIAMO SICURI DI SAPER COMUNICARE?
Ecco come fare per raggiungere gli obiettivi voluti
di Vittorio Mongelli
Sappiamo quanto sia importante oggi riuscire a comunicare nel modo più corretto, proprio per restare impressi nella mente del nostro interlocutore; questo sia che si tratti di un cliente, o di nostro figlio, o di un collega. E’ un assioma che possiamo applicare a qualsiasi forma di rapporto comunicativo.
Alcuni consigli e suggerimenti possono venire dal mondo del lavoro, dove con appropriati corsi t’insegnano a come evitare di mettersi in conflitto, come riuscire a creare da subito una certa sintonia, e come interpretare alcuni segnali che l’altra persona continuamente ci manda, ma che spesso non riusciamo o non sappiamo cogliere.
E’ ormai risaputo che il tempo impiegato dalla nostra mente per elaborare se una persona mai vista ci stà simpatica o antipatica, si aggira secondo gli esperti sui 5 secondi.
Bastano 5 piccolissimi e insignificanti secondi per restare o no impressi nella mente di chi abbiamo di fronte, e non servono fronzoli o parole sontuose, o vestiti e accessori importanti, ma è qualcosa che la nostra persona comunica anche non parlando, semplicemente con la comunicazione 'non verbale'.
La postura del corpo, la gestualità, come sorridiamo, come stringiamo la mano, come ci sediamo, o come ascoltiamo mentre l’altro parla, in pratica come ci poniamo nei confronti degli altri, è la componente che nella comunicazione ha la maggior valenza.
La comunicazione può essere di tre tipi:
VERBALE Che cosa dico
PARAVERBALE Le paure, gli accenti, il tono di ciò che diciamo
NON VERBALE La gestualità ecc.
Fatto 100 il valore di questi tre aspetti potremmo attribuire un 15% alla Verbale, un 15% alla Paraverbale, e un 70% alla Non verbale.
Da non crederci vero?
Un modo per mettersi subito in sintonia con l’altro è quello di riagganciarsi a ciò che stà facendo, o farlo parlare delle cose che a lui più piacciono. Insomma metterlo a proprio agio magari con delle domande aperte.
E quali sono le domande aperte?
Quelle che iniziano con CHI-COME-QUANDO-COSA-DOVE-QUALE-PERCHE’.
In pratica domande a cui l’interlocutore deve rispondere necessariamente con una frase articolata, e non con un semplice si o no.
Ad un cliente eviteremo di dire quindi 'Ti serve qualcosa?' o 'Sei a posto?' tutte domande chiuse che hanno una sola risposta SI - NO.
Meglio dire 'Come posso aiutarti in quello che stai facendo?' o 'Quale prodotto usi per fare quel lavoro?'
Sono domande che lui deve argomentare, e da lì possono nascere degli spunti di vendita.
Se poi vogliamo ottenere qualcosa, senza usare la forza, da un figlio o da un amico possiamo dire anziché 'Vuoi andare al parco?'
'Cosa ne pensi se oggi facessimo un giro al parco?'
Spesso può essere utile anche la doppia proposta, nel senso che a tutti noi piace poter scegliere, e quindi dare la possibilità di decidere.
'Vuoi stare in casa ad annoiarti o andare al parco?'
Ad ogni modo nella comunicazione un altro aspetto importante è come la si fa, usiamo quindi il nostro sorriso per non sbagliare.

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