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19/10/2005

'FATECI VOTARE LIBERAMENTE'
Appello contro le liste bloccate della nuova legge elettorale
di Matteo Tricarico
La legge elettorale maggioritaria fu scritta all'indomani della vittoria del referendum popolare del '93. Attualmente, la maggioranza al governo del paese, paventando 'sondaggi' popolari che chiederebbero il ritorno al proporzionale, ha presentato una nuova riforma elettorale in senso proporzionale che non riporta le cose come stavano prima del maggioritario, ma trasforma 'su misura' il sistema elettorale in perfetta assonanza con la serie di leggi 'ad personam' a cui questo governo ci ha abituato durante tutta la legislatura.
Da una prima lettura si evince come sia esplicito il volere escludere tutti quei partiti e movimenti che da sempre hanno rappresentato il sale della nostra democrazia e come siano favoriti, attraverso 'premi' di maggioranza tutti quei partiti in cui non prevale la dialettica politica, ma solo la legge del capo.
Vengono eliminati anche i collegi uninominali, proprio per evitare quel rapporto diretto fra elettore ed eletto che da sempre caratterizza la politica italiana. Il perchè di tutto questo è ben chiaro: in primo luogo si fanno risparmiare agli 'onorevoli' un po' di soldini per la campagna elettorale, si trasforma la classe politica in una 'elite aristocratica' al di sopra di ogni giudizio e consegna un seggio parlamentare anche a coloro i quali, per motivi giudiziari o per impresentabilità come candidati, non avrebbero più il consenso dei propri elettori. Dulcis in fundo, a decidere su chi è 'onorevole' e chi no ci penseranno le segreterie dei partiti, rendendo la rappresentanza politica sempre più distaccata dalla realtà.
E pensare che proprio i partiti dell'attuale maggioranza si sono sempre sbracciati a gridare contro la partitocrazia e le regole da 'prima repubblica'!
l'introduzione di questa legge al Senato, poi, snatura l'articolo 57 della Costituzione che vuole che il Senato sia eletto su base regionale, indipendentemente, quindi, dagli sbarramenti e i premi di maggioranza.
Anche il Presidente della Repubblica, Ciampi, si è detto perplesso sulla costituzionalità di questa legge.
Tre i punti a rischio di costituzionalità:
- la soglia di sbarramento
- l'indicazione del nome del Premier sulla scheda elettorale
- l'assegnazione del premio di maggioranza al Senato.
In particolare la soglia di sbarramento escluderebbe i partiti che rappresentano le minoranze linguistiche (Union Valdotaine e Sudtiroler Volkspartei), facendo, così, scomparire due Regioni dal Parlamento.
In un sistema proporzionale è il Presidente della Repubblica a designare il Premier e non la forzatura plebiscitaria del nome riportato sulla scheda.
Il premio di maggioranza al Senato sovvertirebbe la costituzione che prevede (art. 57) che il Senato sia eletto su base regionale.
Queste non sono riforme, così come vorrebero farci credere, ma sovversioni. Le riforme servono per migliorare lo status quo e non per peggiorarlo e ridurlo, ancora una volta, a un mero dettato 'ad personam' per salvare la faccia e la rispettabilità di qualcuno.
Voglio segnalare, infine, la campagna di sensibilizzazione che Telenorba ha avviato per cercare di evitare che il Parlamento approvi la legge elettorale così com'è, invitando tutti ad aderire per far vedere come realisticamente, e non attraverso 'sondaggi' studiati a tavolino, i cittadini la pensano su questa legge, così come hanno dimostrato milioni di cittadini che hanno votato alle primarie dell'Unione che, per qualcuno della maggioranza, rappresentano solo 'i tifosi' di Prodi.
Evidentemente l'idioma calcistico ha preso il sopravvento, facendo trasparire l'inettitudine politica di questa classe dirigente che farebbe meglio a ritornare a giocare a pallone piuttosto che gestire la 'res pubblica'.
Ma ecco il testo della petizione presa direttamente dal sito internet di Telenorba:
'... La proposta della Casa delle Libertà - si legge sul sito internet - prevede che siano i partiti a decidere chi dovrà rappresentarci in parlamento e non i cittadini ai quali non è concesso di votare il candidato preferito. Questa limitazione al diritto di voto è un grave attentato alla democrazia e Telenorba si batterà per evitare che il Parlamento commetta questa ingiustizia'.

La petizione on-line la trovate al seguente indirizzo
http://www.telenorba.it/petizione.php

La legge approvata alla Camera dei Deputati
Legge Elettorale

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