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Macabra uccisione di una volpe nel pieno centro del paese. E’ quanto avvenuto a Monteleone qualche giorno fa. Un volpacchiotto, investito da un’auto, ha provato ad avvicinarsi alle persone per chiedere aiuto, per trovare asilo ma ha sbagliato posto. Si è avvicinato ad un gruppo di balordi che da subito hanno iniziato a prenderlo a calci. Avevano trovato il diversivo per passare la serata. Il povero animale ha cercato di fuggire ma non ha potuto far nulla contro la furia dei suoi carnefici. Legata al collo e picchiata con un crik, la volpe cercava di scappare ma la corda, annodata a strangolo, non faceva altro che peggiorare la sua situazione. Il tutto è andato avanti per una mezz’oretta circa fino a quando, ormai paghi, i novelli boia hanno deciso di legarla ad un palo per assistere all’agonia. Solo l’intervento di Don Orazio, parroco del paese, ha alleviato la sua sofferenza. “Ho fatto solo ciò che qualunque persona con un minimo di cuore avrebbe dovuto fare – dichiara a il Grecale – ho provato a disinfettare le ferite, l’ho portata con me al caldo ma poco dopo è morta. L’ho sepolta vicino alla cappella di San Rocco. In televisione vediamo come scuoiano gli animali da pelliccia – continua il prete – come maltrattano quelle piccole bestie e ci sembra che avvenga tutto lontano da noi. Invece la barbarie è anche qui. Questo episodio mi rattrista, una tortura del genere non dovrebbe mai avvenire, è la dimostrazione della cattiveria di qualche mio parrocchiano”. Intanto si è mobilitata anche l’Enpa, avvisata da un cittadino amante degli animali Antonio Apruzzese, ed è scattata la denuncia contro ignoti. “E’ gravissimo ciò che è successo – racconta Antonio – ed io non mi sento di stare zitto di fronte a questi atti. Ora capisco perché San Francesco affidò le lodi al canto degli uccelli, gli uomini non ne erano degni”. Ora saranno i Carabinieri a far chiarezza sull’accaduto perché, occorre ricordarlo, il maltrattamento degli animali è un reato.
Carmelo De Rosa