Via libera a maggioranza per il Piano agricolo triennale, il documento strategico per lo sviluppo del comparto elaborato dalla Giunta Provinciale e sottoposto oggi al voto del Consiglio. Presente alla discussione Massimo Bartolelli, docente dell’Università di Bari, e appartenente al Dipartimento “Pro.ge.sa” dell’Ateneo che ha redatto la bozza.
“Questo strumento è nato da una lunga fase di confronto e di ascolto delle istanze delle associazioni di categoria, degli enti locali, delle imprese, delle università”, ha spiegato Bartolelli. La Provincia di Foggia si è fatta carico di sintetizzare proposte e suggerimenti in un documento che individua sei priorità : promuovere la redditività agricola nel rispetto della compatibilità ambientale; sostenere la competitività del sistema agro alimentare foggiano in un’ottica di filiera (con miglioramento tecnologico e valorizzazione prodotti tipici); organizzare un sistema integrato ed efficiente di assistenza tecnica e di mercato, formazione professionale e di ricerca e sperimentazione “locale” collegato in modo organico e non conflittuale con la Regione e gli Istituti di ricerca superiore (Università); migliorare l’efficienza delle strutture pubbliche; salvaguardare il territorio e l’ambiente; stimolare l’integrazione dell’agricoltura con le altre attività economiche e con il !
territorio.
”Il Pat suddivide la Capitanata in tre distretti: Gargano, Subappennino e Cinque reali siti con l’inclusione di Zapponeta e ci offre la possibilità di concertare gli interventi a sostegno del comparto tenendo conto delle specificità territoriali di ciascun distretto per puntare nella direzione della qualità, della competitività e dell’integrazione con altri progetti di sviluppo come i progetti integrati territoriali, i piani ambientali e territoriali di coordinamento”, ha illustrato l’assessore provinciale all’Agricoltura, Antonio Angelillis.
“Grazie all’assessore Angelillis e all’assessore regionale all’Agricoltura, Enzo Russo, avremo la possibilità di armonizzare ed integrare la programmazione regionale con gli interventi su scala provinciale e comunale. Si tratta di un grande passo avanti”, ha affermato il capogruppo della Margherita, Franco Ognissanti.
Il consigliere dei Socialisti democratici italiani, Nicola Pinto ha proposto “di dare vita, attraverso il Pat, ad una serie di distretti rurali di qualità che vedano il coinvolgimento delle Comunità Montane e del Parco del Gargano. Un distretto che punti alla valorizzazione di prodotti come gli agrumi, le fave, il pane, l’olio”.
Dopo la discussione, il Pat è stato approvato a maggioranza.

ENZO PIZZOLO


n. 227 - Lavoro nero in agricoltura, presentato il monitoraggio della Commissione provinciale per l’emersione del lavoro nero

Un comparto con una prevalenza di addetti maschi di origine italiana nel quale l’emersione e la lotta al lavoro nero e irregolare rappresenta la vera scommessa per lo sviluppo. Sono questi i dati chiave che emergono dal monitoraggio svolto dalla Commissione provinciale per l’emersione del lavoro irregolare presentato oggi presso il Tribunale della Dogana. La presentazione è avvenuta nel corso del convegno “"Lavoro nero e lavoro fittizio in agricoltura: cause e possibili rimedi", organizzato dalla Provincia di Foggia, dalla Camera di Commercio, dall'Istituto nazionale previdenza sociale e dalla Commissione provinciale per l'emersione del lavoro nero.
“La lotta al precariato e al lavoro nero rappresenta la frontiera per lo sviluppo del comparto agricolo. Grazie ai dati fornitici oggi dalla Commissione avremo la possibilità di agire concretamente avendo a disposizione un quadro chiaro della situazione”, ha affermato l’assessore provinciale alla Formazione Professionale e presidente della Commissione, Giuseppe Calamita.
“La strada principale resta quella della concertazione degli interventi, della creazione di una rete di governo per il comparto agricolo che metta insieme gli enti locali, l’Università, le organizzazioni di categoria, le imprese, i sindacati e gli enti assistenziali e previdenziali”, ha proseguito Calamita.
Per l’assessore provinciale all’Agricoltura, Antonio Angelillis, “il comparto agricolo, la vocazione agroindustriale possono rappresentare la rampa di lancio per lo sviluppo della provincia di Foggia. Ma come dimostrano i risultati di questa ricerca e i danni arrecati alle colture dai recenti fenomeni di maltempo, occorre intervenire con prontezza per superare i punti di crisi del comparto”.
Oltre ad Angelillis e Calamita, hanno partecipato il presidente del Consiglio Provinciale, Sergio Clemente, Alfredo Baglietto, Direttore provinciale Inps Bari, Luigi Lepri, presidente della Camera di Commercio, Ciro Avallone, direttore provinciale Inps Foggia, Antonio Pistillo, presidente Cles, Luca Meldolesi, presidente comitato nazionale emersione lavoro nero.
Il monitoraggio della Commissione è stato realizzato incrociando i dati sulle comunicazioni di assunzione per il 2003 in possesso dei Centri territoriali per l’impiego con quelli dell’Istituto nazionale di previdenza sociale. In ragione dell'enorme numero di comunicazioni di assunzione in agricoltura che interessa ogni anno il territorio della Capitanata, pari a 34.014 per l'anno 2003, si è stabilito di procedere alla rilevazione dei dati contenuti nelle comunicazioni pervenute ai vari Servizi per l’impiego nei mesi di Gennaio e di Luglio considerati i più rappresentativi dal punto di vista colturale.
Il monitoraggio ha così rilevato i dati riguardanti 5.772 comunicazioni di assunzione pervenute ai servizi competenti della Provincia di Foggia nei mesi di gennaio e di luglio del 2003, vale a dire una porzione di circa un sesto del totale complessivo.
I lavoratori di cittadinanza italiana risultano complessivamente 5546 (circa il 95% degli addetti al settore), mentre il numero dei lavoratori non comunitari, dichiarati assunti in entrambi i periodi di riferimento dell'indagine, ammonta a 226.
Il 58% del totale degli addetti sono uomini (in particolare: 3364 uomini e 2408 donne).
Per quanto riguarda la retribuzione è stata registrata una certa difficoltà ad ottenere dati completi.
Sul complessivo numero di 5772 comunicazioni di assunzione 3837 di esse (il 69%) non riportano tout court i dati richiesti dal modulo in ordine alla retribuzione; delle rimanenti 49 citano l' acronimo Ccpl (contratto collettivo provinciale di lavoro) senza ulteriori specificazioni circa il trattamento economico effettivamente applicato al rapporto di lavoro e 1886 specificano l'importo della retribuzione giornaliera applicata al singolo addetto. La retribuzione segnalata oscilla tra un minimo di 29,46 euro e un massimo di 61,68 euro con un valore medio attendibile di circa 48 Euro a giornata che risulta in linea con il salario medio convenzionale bloccato al 1.1.1995 a 47,41 Euro.

Per quanto riguarda l’inquadramento professionale degli addetti, solo il 20% circa del numero complessivo di comunicazioni esaminate risultano assolutamente incomplete. Nella metà dei casi circa (esattamente il 51,2% sul numero complessivo di comunicazioni effettuate in tutto il territorio provinciale), la compilazione risulta solo incompleta In ordine ai dati relativi alle giornate di occupazione, il numero più consistente di assunzioni hanno una durata compresa tra 91 e 180 giornate (41,75% sul totale), seguono le assunzioni per un periodo superiore a 180 giorni (32,57% del totale delle comunicazioni esaminate); quelle da 31 a 90 giornate (18,83%) e, infine, quelle per un periodo di tempo fino a 30 giornate (6,84%).

ENZO PIZZOLO