Da qualche tempo a questa parte si assiste al proliferare di un fenomeno che, nel campo dell'informazione e della carta stampata, è ormai un'abitudine antica quando il mondo. Ciò avviene soprattutto per le testate locali, dove più facilmente passa inosservato. Si allude alla riproduzione parziale o totale di articoli giornalistici, apparsi su diverse testate, privi della firma dell'estensore...

Il problema dell'acqua, o meglio della mancanza dell'acqua, forse è stato volutamente sottaciuto nella speranza che il buon Dio avesse come al solito provveduto a rimpinguare la nostra diga. Così non è stato però. Allo stato attuale il livello dell'acqua è ormai ai minimi termini e solo pochi mesi di autonomia ci separano dalla assoluta mancanza del bene primario. Infatti a fronte della capacità totale della diga di Occhito che è di circa 300 milioni di metri cubi, in questi giorni il livello è sceso a meno di 3 milioni di metri cubi. E pensare che qualcuno aveva cominciato a farsi sentire, soprattutto a livello politico, ma alla fine niente si è mosso e quello che poteva essere realizzato già da un anno ancora non viene nemmeno approvato...

Fra un mese, il 1° gennaio 2002, la lira, unità di scambio che ha scandito la vita di tutti gli italiani, va in pensione. Chi non ricorda il "lenzuolo" delle 1000 lire, il pezzo da 50.000 con l'effige di Michelangelo Buonarroti o la banconota da 100.000 con il ritratto di Alessandro Manzoni? Questi "pezzi" di carta, che all'epoca avevano un valore di mercato ben più consistente di quello delle banconote in circolazione, hanno rappresentato una "larga" fetta della storia, economica, sociale e politica dell'Italia. Con l'esordio dell'Euro (1€= 1936,27 lire) si può dire metaforicamente che si ritorna un po'indietro negli anni. Per certi versi sì, perché nel periodo antecedente il secondo conflitto mondiale e nell'immediato dopoguerra, gli italiani avevano nei portafogli monete equivalenti ad 1 centesimo. L'avvento dell'euro cambierà di molto anche il nostro rapporto con i soldi: entriamo in una "dimensione" che...

Questa sicuramente non è una delle migliori mattine. Di solito non ricordo mai i miei sogni ma, a giudicare dal mio umore, sicuramente sarà stato un sonno combattuto. Già, combattuto, in questo giorno il nostro Parlamento deciderà se nelle pagine di storia patria dovremo scrivere questa nuova guerra che, sembra, ci accingiamo a combattere. Forse sarà stato questo il motivo per cui le stanze della mia mente sono state continuamente visitate dagli spiriti del male in questa uggiosa nottata trascorsa. Dovranno decidere quando, come e con quale ruolo parteciperanno i giovani in fiore della nostra terra...

L'esaurirsi delle vicende congressuali svoltesi negli organismi periferici del partito dei Democratici di Sinistra lascia sullo sfondo una serie di considerazioni che, pur non investendo gli esiti della tre giorni congressuale di Pesaro, già largamente determinati, si sviluppano su un triplice piano: nazionale, regionale/provinciale ed, infine, locale.
Sotto il primo profilo, non si può non sottolineare come sia parso quantomeno contraddittorio esaltare, da un lato, il grande significato democratico di una consultazione della "base" e, dall'altro, tentare di chiudere sbrigativamente la stessa, anticipandone la conclusione quando appena un quinto degli iscritti si era pronunciato. Evidentemente, questa smania di chiudere frettolosamente la "partita" tradiva anche la consapevolezza della pretestuosità di una triplice divisione all'interno di un partito che, attestato a livello nazionale sul 16%, aveva ed ha invece l'urgente bisogno di ricompattarsi...