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'BEATLES' DI SERGIO D’AMARO
di Clelia de Vincentiis
Il mito dell'eterno effimero 3/12/2004
'Beatles' di Sergio D’Amaro, omaggio e amabile sberleffo agli anni ’60, racconta, in una, due cose insieme: la giovinezza della nostra storia, la storia di una giovinezza. Racconta gli anni ’60, gli anni più giovanili della nostra storia, quelli di un’Italia affrancata da decenni di arretratezze e tabù, fiduciosa e fiera del suo miracolo economico, ed entro questa cornice di prosperità ed ottimismo, la storia personale dell’autore, dalla tarda infanzia alla prima giovinezza.
Se giovinezza è, pur nei suoi turbamenti e nelle sue congenite inquietudini, frenesia di vivere, tensione vitalistica al godimento estremo, una giovinezza consumata negli anni ’60 è tutto questo elevato a mille ...
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IL SACCO DEL MEZZOGIORNO D'ITALIA
di Vito Feninno
Solo se i meridionali accetteranno le gabbie salariali, si meriteranno il pane 29/11/2004
È ora di dire basta. Basta. Basta. Abbiamo raggiunto il punto di non ritorno. Non è più, questo, il tempo delle indignazioni. L'indignazione è paragonabile al tempo di una pulsione. Vissuta e morta nello spazio di uno sfogo: scaricare la rabbia. Siamo non sull'orlo del baratro. Ma dentro. Cosa altro dobbiamo sopportare e tollerare per doverci alzare come un sol uomo e dire basta? Quante guance abbiamo ancora da porgere, prima che il nostro demolitore si stanchi?
Possibile che siamo naturalmente curvi e culturalmente fatalisti a tal punto che crediamo tocchi a noi, ‘popolo eletto’, espiare tutte le sofferenze e la povertà che questo sistema dispotico coscientemente genera su questa parte di territorio dimenticato? Possibile che per i contadini leviani la teoria dell'evoluzione darwiana è messa in discussione, e si faccia prevalere la teoria creazionista della fede: cioè, siamo nati così e così sia...
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A PROPOSITO DI SVILUPPO
di Luigi Ruberto
Dobbiamo divenire noi gli attori dello sviluppo del nostro territorio 24/11/2004
Parlare di sviluppo nel Mezzogiorno d'Italia è come parlare dell'essere o non essere credenti: o ci si crede o non ci si crede. Non ci sono elementi probanti che possano dare la forza di asserire che l'impegno profuso per la cosa pubblica è un 'impegno che con il tempo porti dei risultati concreti.
Eppure da una riflessione attenta ed approfondita è possibile comprendere in termini prettamente economici che la presenza di investimenti, di occupazione, di impresa di economia in senso lato porta vantaggi a tutti gli attori sociali, a quelli leciti ed a quelli che leciti non sono.
È necessario continuare dunque la battaglia per lo sviluppo delle nostre aree nonostante tutto, nonostante le avversità siano più forti delle soddisfazioni, nonostante la criminalità organizzata sembra farla da padrona, perché, di fatto, così non è. L'assenza totale di una classe politica ed...
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DIRE, FARE, PENSARE...OCCULTARE
di Luigi Ruberto
Come l’onesta (sempre più rara) può migliorare il mondo 9/11/2004
Sud, indicazione di un'area geografica del Paese, un Paese o Nazione, quella Italiana, particolare piena di risorse ma anche di problemi, problemi irrisolti da anni o forse da secoli, incancreniti come ogni problema o male che non viene curato.
Il Sud tanto decantato e tanto dimenticato è una realtà piena di risorse, risorse che devono andare al Nord ricco ed opulento, che continua ad ingrassare con la forza e il sudore dei meridionali, terroni, incapaci di scrollarsi di dosso la vecchia e stantia mentalità che il fare, il dire, il pensare, possono portare ricchezza e benessere. Ed invece così per ora non è, per molti continua la vita del dire, per altri quella del fare, per altri quella del pensare, per altri ancora, spesso simbiotica con la classe dirigente al potere, l'occultare, perché i problemi non vanno affrontati ma nascosti per poi tirarli fuori al momento opportuno e spaventare il popolo imbelle...
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LE BELLE E LE BESTIE
di Clelia de Vincentiis
La favola delle due Simone 15/10/2004
Sarebbe bello credere alle favole, specialmente di questi tempi. Basterebbe per dormir bene anche soltanto una notte. Per dimenticare bambini carbonizzati in quantità industriali sotto il tetto di una scuola, o passeggeri di treni ed aerei ridotti a poltiglia, semplici viscide macchie per terra (una volta dei corpi, delle vite, e un futuro: ora una cifra a sei zeri, sulla carta stampata, che sale...).
Ebbene, la favola. La favola è quella della Bella e la Bestia. La trama? In breve: un’amorevole fanciulla riesce ad irretire con la sua dolcezza una creatura dalle fattezze mostruose, irascibile e scontrosa, trasformandola infine in uno splendido principe!
Che c’entra tutto questo con l’incubo che stiamo tutti vivendo dall’11 settembre 2001 a questa parte? Non è forse sacrilego confondere la realtà del terrorismo internazionale con il mondo levigato e surreale di un’invenzione fantastica? Probabilmente sì, ma non meno sacrilego è continuare a fare discorsi di real politik e non cavarne un ragno dal buco...
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IL MEZZOGIORNO SCHIACCIATO DALLA MONDIALIZZAZIONE
di Vito Feninno
Anche il capitalismo nostrano abbandona la patria e va all'estero 4/10/2004
In Sassonia la destra radicale alza la testa. E inneggia al nazionalismo come via d'uscita dai problemi sociali che stanno vivendo i cittadini tedeschi. E incrementa il consenso elettorale. La destra mette sotto accusa la mondializzazione giacché sta impoverendo il popolo europeo poiché il capitalismo speculativo per fronteggiare la concorrenza sul mercato globale favorisce l'immigrazione extracomunitaria per mantenere bassi o tagliare i salari ai cittadini europei che per colpa di queste politiche liberiste vedono sempre più minacciati i propri diritti di cittadinanza come il lavoro, la scuola, la sanità e le pensioni.
Anche in Francia il dibattito si è aperto ‘costringendo’ la politica a vedere la nuova Carta Costituzionale Europea come il ‘cavallo di Troia della globalizzazione’; cioè: come la fine del modello sociale europeo...
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